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Clausola di recesso
Cos’è, quando è critica e cosa controllare prima di firmare.
La clausola di recesso disciplina come e quando una parte può uscire dal contratto. Diventa rischiosa quando è sbilanciata (recesso “facile” per uno, difficile per l’altro), quando non è chiara su tempi e forma, o quando introduce penali eccessive.
Segnali tipici di rischio
Recesso previsto solo per una delle parti
Preavviso non chiaro o troppo rigido
Modalità di comunicazione “impossibili” (solo PEC/raccomandata, indirizzi specifici)
Penali alte o calcolate in modo vago
Obblighi dopo il recesso poco chiari (pagamenti, restituzioni, spese)
Checklist (30 secondi)
- Chi può recedere? Entrambe le parti o solo una?
- Con quanto preavviso e da quando decorre?
- Con quale forma (PEC, raccomandata, email)?
- Ci sono penali? Sono proporzionate e calcolate chiaramente?
- Cosa succede dopo il recesso (spese, consegna immobile, conguagli)?
Vuoi verificare come è scritto nel tuo contratto?
Caricalo e controlliamo se la clausola è sbilanciata o rischiosa.
Domande frequenti
Risposte rapide, senza linguaggio legale.
Recesso e disdetta sono la stessa cosa?
Non sempre. La disdetta spesso riguarda la comunicazione di fine rapporto a scadenza; il recesso è un’uscita anticipata o “prevista” dal contratto. Conta cosa prevede il testo.
Se non c’è una clausola di recesso?
Dipende dal tipo di contratto e da quanto previsto nel testo e dalla disciplina applicabile. In pratica: va verificato caso per caso.

